Vincitore del Premio AIFIN 'Banca e Territorio' 2009

"(...) e lucemi da lato / il calavrese abate Giovacchino,/di spirito profetico dotato (...)". Queste i versi di Dante per raccontare l'incontro in Paradiso con Gioacchino da Fiore, fondatore della celebre Abbazia Florense.

La storia di San Giovanni in Fiore è legata a filo doppio alla fondazione della celebre abbazia, voluta dal mistico Gioacchino da Fiore e alle montagne della Sila.

Intorno al 1189 l'abate Gioacchino, monaco cistercense, edificava il piccolo ospizio di Albaneto, proprio alla confluenza dei fiumi Arvo e del Neto per offrire ricovero ai viandanti. In seguito, aumentando il numero dei seguaci, sorse il nucleo dell'attuale Abbazia Madre dell'Ordine Florense. Su pressione di Gioacchino da Fiore, i Normanni, soprattutto con il loro Re Tancredi, attuarono una certa stabilità amministrativa del territorio e garantirono una certa tranquillità sulle terre occupate, anche perché il nuovo ordine monastico si presentava molto adatto a contrastare la crescente intrusione bizantina nella Regione. Si sviluppò così, intorno al monastero, nel cuore della Sila, San Giovanni in Fiore, primo esempio di inserimento stabile sull'Altopiano.

Nel riassetto dato alla Calabria ad opera dei Borboni, nel 1816 veniva istituita la nuova provincia di Reggio, ma San Giovanni in Fiore restava capoluogo di circondario, con giurisdizione sul suo solo territorio comunale. Il 19 giugno del 1844 nella cittadina vennero catturati i fratelli Bandiera e gli uomini della spedizione al seguito. I Bandiera furono processati ed, in seguito, giustiziati nel vallone di Rovito il 22 luglio dello stesso anno.

Oggi, San Giovanni in Fiore si presenta come un luogo dinamico, caratterizzato contemporaneamente dal pendolarismo dei suoi abitanti verso la città capoluogo e da un forte legame alle proprie tradizioni, che si manifesta con la conservazione e il recupero della memoria storica attraverso prestigiose istituzioni culturali.

Nel 1989 la Regione Calabria ha riconosciuto ufficialmente il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti presso l'Abbazia Florense, voluto per la straordinaria rifioritura di ricerche e pubblicazioni sulla figura e sul messaggio di Gioacchino da Fiore. Il centro è anche il punto di coordinamento degli studi sulla figura del mistico.

San Giovanni in Fiore è meta di numerosi turisti interessati non solo all'Abbazia Florense, ma richiamati anche alla tradizione tessile del paese che usa ancora il telaio a mano.

Arazzi, tappeti e pesanti coperte dette "ozaturi", sono prodotti secondo tecniche orientali e di pregiata fattura. I motivi riportati sui tappeti sono per lo più di ispirazione agro-pastorale di colore e spessori diversi, molto apprezzati anche all'estero.