Vincitore del Premio AIFIN 'Banca e Territorio' 2009

Cassano allo Ionio, uno dei più grandi paesi dell’entroterra ionico, si trova nella fascia pedemontana tra il Pollino e la Piana di Sibari.

Le sue origini sono antiche. Inizialmente denominata Cossa, si sviluppava sulle pendici nord-occidentali del monte Marzio, oggi Pietra del Castello. Fino alla fondazione della città di Sibari, intorno al 702 a.C., Cassano allo Ionio fu sotto la dominazione degli Enotri, popolazione italica stanziata in Puglia, Basilicata e nella parte settentrionale della Calabria. Successivamente, il paese passò sotto il potere della colonia greca di Sibari e, per secoli, ne seguì gli avvicendamenti. Quando gli abitanti di Crotone distrussero Sibari, infatti, rasero al suolo anche Cassano; quando i greci ricostruirono Sibari, rinominandola Thurio, anche le mura di Cassano furono ricostruite. La stessa sorte per le dominazioni successive: passata Sibari nei possedimenti romani e ribattezzata Copia, anche Cassano fu trasformata in Municipio Romano.

Caduto l’Impero Romano, il paese fu conquistato dai Longobardi che modificarono il suo nome in Cassanum e lo elevarono a sede di gastaldato, circoscrizione amministrativa d’ambito civile, militare e giudiziario, e sede vescovile. In età medievale fu teatro di numerose battaglie, fu occupato dai Saraceni prima (scacciati nel 1014, la conquistarono definitivamente nel 1037) e dai Normanni poi. Nel 1284 divenne feudo angioino di Icerio De Mignac e in seguito passò sotto il potere di numerose altre famiglie nobiliari della zona, tra le quali i Sanseverino, principi di Bisignano.

Oggi, Cassano allo Ionio, per il suo caratteristico centro storico, i palazzi nobiliari, le chiese antiche e il complesso termale, costituisce un interessante centro turistico, importante anche per gli aspetti paesaggistici e i centri balneari. Tra i luoghi di interesse è Pietra del Castello, denominata così per la presenza dei ruderi di un castello ducale normanno e che accoglie oggi un orologio a torre del 1776. Altro luogo importante è costituito dalle suggestive Grotte di Sant’Angelo dove, in età neolitica, vissero le prime popolazioni italiche della zona. Di interesse naturalistico, archeologico e speleologico, sono tra le grotte più belle nel territorio cassanese del Monte Astrolomo. Si pensa che attraversino tutto l’abitato e, dopo mezzo miglio, si uniscano a quelle di Follea.